Gianfranco Marocchi
Classe 1967. Quando provavo a spiegare a mia madre il mio lavoro di cooperatore sociale, alla fine mi chiedeva sempre: “sì, ma di lavoro, invece, cosa fai”. Ora però dirigo una rivista, sono nella redazione di un sito web di settore, faccio ricerca sociale, formazione e consulenze. Di lavoro, però, non so bene. Quando me lo chiedono è un disastro. I miei compagni di scuola mi dicevano “mi passi il compito in classe” e io lo facevo. Avevo un destino segnato nel lavoro sociale. Ho sul comodino numerosi articoli di operatori sociali da pubblicare sulla mia rivista. Correggo, chiedo integrazioni, modifico. Sono il terrore degli autori, che alla fine però di solito sono molto soddisfatti del lavoro pubblicato. Domani vorrei continuare a fare qualcosa di nuovo, come in tutti i domani di questi decenni.