CARO LEO
Caro Leo,
oggi a scuola mancava la prof di matematica. Per un attimo c’è stata una grande gioia in classe, perché proprio oggi dovevamo fare la verifica, ma poi abbiamo visto entrare il preside e la gioia è sparita. Devi sapere che ogni volta che viene a farci supplenza inizia a parlare all’infinito di mille cose, di solito molto noiose. Una volta un mio compagno di classe ha fatto l’elenco di tutti gli argomenti che aveva toccato e alla fine dell’ora c’era una lista di più di 100 cose!
Oggi, però, è successo un fatto strano. Ha parlato di un unico argomento: di te.
All’inizio abbiamo tutti sbuffato e alzato gli occhi al cielo, sempre a parlare di storie vecchie! Ma poi, mentre andava avanti con il discorso, la cosa si è fatta interessante, almeno per me. Non mi era mai capitato di stare così attento durante una lezione: il mio compagno di banco mi ha anche chiesto se stavo bene!
È che mentre il preside parlava io non potevo fare a meno di pensare che io e te abbiamo un sacco di cose in comune.
Tanto per cominciare anche la mia mamma era molto giovane quando sono nato io e ho passato tanto tempo con i nonni. Nonno Piero mi vuole tanto bene e mi insegna tante cose. Soprattutto in estate, quando sono in vacanza da scuola, passo tanto tempo con lui nell’orto e a fare passeggiate e a volte facciamo anche tanti strani esperimenti assieme. Il nonno ha tanti amici particolari e a me piace un sacco quando andiamo a trovare Giorgio che dipinge e fa sculture, Giovanni che fa dei disegni pazzeschi di palazzi e case e anche Francesco che, anche se non è medico, a casa sua ha una stanza piena di scheletri di plastica, microscopi e libri sugli organi e sul corpo umano. Quando andiamo a trovarli e mi raccontano quello che fanno o mi insegnano cose nuove io non voglio mai andare via e nulla mi distrae, nemmeno se mi arrivano mille notifiche di Whatsapp e Instagram!
Invece spesso quando sono a scuola non riesco proprio a rimanere concentrato: fuori dalla finestra c’è sempre qualcosa che mi attrae, i miei amici fanno cadere le penne e poi le mie gambe ballano sulla sedia e ho sempre voglia di alzarmi e fare un giro… Un bel guaio, eh?! Ma tu come facevi quando ti capitavano queste cose?
E lo sai che anche io sono mancino? Sì, beh, non sono avanti come te che eri ambidestro ma… A dire il vero non sono solo mancino… I professori mi dicono sempre che non si capisce nulla di quello che scrivo e ogni volta che c’è da fare un tema io mi sento male perché le lettere litigano nella mia testa. Il nonno tempo fa mi ha anche accompagnato da una psicologa a fare test ed esercizi strani e mi pare che è venuto fuori che sono disgrafico o disortografico, non ricordo… Meno male che adesso ti scrivo con il tablet della mamma!
Ogni tanto sono un po’ triste perché i miei amici riescono benissimo a scuola e io, anche se mi impegno, proprio non ce la faccio. Che rabbia! La mamma però mi dice che non devo abbattermi perché ho anche tante qualità. Dice che faccio dei disegni bellissimi, che ogni tanto avrebbe bisogno di un dizionario in tasca per capire certe parole che uso, che sono molto curioso e anche molto spiritoso. In effetti ai miei amici racconto sempre tante barzellette e tutti ridono!
Stamattina, quando è suonata la campanella, il preside ci ha salutati e ha detto questa frase: “Ricordatevi ragazzi: genialità e disturbi possono coesistere”. Tutti i miei compagni hanno preso la merenda dallo zaino e sono corsi fuori per la ricreazione. Io sono rimasto un po’ seduto al mio posto, con il mento appoggiato sulle mani incrociate sul banco, a pensare.
Questa domanda te la devo proprio fare: insomma, tu che ci sei passato, dici che, nonostante tutto, potrei diventare anche io un genio dell’umanità da grande?
Tuo Pietro
P.S.: la scorsa estate sono stato a Parigi e ho fatto una coda lunghissima per vederla. Quando ci sono arrivato davanti ho pensato: “Beh, tutto qui?!”. Insomma: perché non l’hai fatta almeno un po’ più grande ‘sta Gioconda?
Liberamente ispirato all’evento “Genialità e disturbi possono coesistere. Leonardo tra plusdotazione intellettiva, disturbi specifici dell’apprendimento, deficit di attenzione e iperattività” – 1° Festival della Psicologia in Friuli Venezia Giulia – Udine, 10 ottobre 2019
Grazie a Elena per la foto di copertina.