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Caselle bianche

Caselle bianche

Mi sono chiesta come mai per iniziare la nostra avventura abbiamo scelto questo tema.

Lo abbiamo scelto, credo, perché è un tema che ha dentro una speranza, la speranza di vedere ciò che non c’è, forse ciò che sarà. E’ declinare al futuro un cambiamento, soprattutto quanto si tratta di affrontare quanto è già stato fatto ed è stato visto. E’ entrare nel tema del possibile ma anche dell’invisibile, del non ancora detto, visto, toccato, immaginato, creato, forse è un tema che dà le vertigini ma anche l’apertura su nuovi panorami.

Quel che non vediamo ha a che fare con le nostre sicurezze e anche con i nostri pregiudizi, che appunto tanta sicurezza ci danno. E’ un pregiudizio il pensiero che tutto rimanga immutato e immutabile e che io sia la stessa da un bel po’ di tempo a questa parte.

Tutto quel che vediamo cioè la nostra realtà come dice W. Heisenberg “non esiste fino a che non viene osservata” cioè la realtà esiste se riusciamo a vederla. Molta responsabilità sta nel nostro sguardo. E’ uno sguardo che va lontano, no, forse anche vicino ma che aiuta la mente nel gioco della figura-sfondo.

Lo sguardo è anche l’intuizione o il sogno….una leggenda racconta che lo scienziato Dimitrij Mendeleev, il chimico russo che pubblicò la tavola degli elementi periodica, ebbe in sogno l’intuizione di ordinare gli elementi chimici secondo il peso atomico. Tralascio la questione della classificazione degli elementi che rispondevano alla domanda come è fatta la materia ma sottolineo che la tavola periodica lasciava delle caselle bianche. Lasciava lo spazio per quello che ancora non si conosceva ma che si sarebbe scoperto: non qualcosa di definitivo ma in costruzione.

Ecco, dobbiamo iniziare a immaginare ciò che poi forse scopriremo e finalmente vedremo.

Dunque iniziamo a chiederci: cosa non vediamo?

Sono una psicologa psicoterapeuta e lavoro da 20 anni nel mondo delle cooperative. Credo nella democrazia, nell'uguaglianza, nell'equità e nella solidarietà. Tanto tempo fa sono stata un'atleta e una ginnasta. Mi piacciono l'arte e la bellezza. Sono timida ma coraggiosa e sicuramente non temo le contraddizioni. I miei compagni di scuola dicevano di me: però, corri veloce...!! I libri che ho sul comodino: “Gorizia nella Grande Guerra” Roberto Covaz, Leg Edizioni. “L'ascolto del paziente” Paola Scalari, Edizioni La Meridiana. Domani vorrei partire per la transiberiana.