NELLA CASBAH DI UDINE
Capitolo 2: No, vieni con me. C’è un vento nuovo…
Al Parco? Ma proprio nella zona della Stazione? Anche di sera… ma sei matta? Ci sono immigrati, spacciatori… è pericoloso! Ma non li leggi i giornali? Andiamo al Città Fiera, che è meglio…
No, vieni con me. C’è un vento nuovo…
Succede a Udine, nella Casbah. Che un circolo ARCI fa rete con alcune Associazioni e dà vita ad un progetto molto semplice: tutti i sabati pomeriggio d’estate al Parco c’è musica, attività per bambini, incontri, presentazioni di libri, laboratori, un chiosco e alla sera pastasciutta gratis per tutti. Niente effetti speciali, connessioni Wi-Fi, ma un calcetto, qualche pallone, un tavolo da ping-pong e alla sera un film proiettato sul muro di una casa.
E succede che quel luogo si riempie di gente, che abita lì intorno e che viene da fuori. Che si incontra, stringe amicizie; poche cose avvicinano due adulti che non si conoscono come il vedere giocare assieme i loro figli. E che già che sono lì ascoltano le conferenze, partecipano ai laboratori, giocano.
Ogni estate al Parco Vittime delle Foibe soffia quel Vento. Un vento che invita a riflettere: se a volte sono pur necessarie le grandi imprese, sono le mille piccole iniziative che possono cambiare il mondo.
Ogni anno “Vento d’Estate” è lì, a ricordarci che il buio si dissolve ogni volta che si accende una piccola luce.
Gli autori di questo contributo sono Massimo Schneider e Matteo Baldan del progetto Udinecasbah.