Chi siamo
Mongolfiere Tascabili
Avete presente quel bar davanti al quale passate ogni mattina per andare al lavoro ma è troppo presto ed è ancora chiuso e non potete fermarvi a fare colazione? O quel passaggio a livello che fa sempre ritardare la corriera che vi sta portando a scuola e non vi farà vedere l’amore della seconda B? Vi è mai capitato di non poterne più di quelle quotidiane abitudini e di pensare “domani cambio strada”?
Come sarebbe fermarsi e vedere le cose con occhi diversi? E fare cose diverse?
Domande che ci siamo poste più volte.
Siamo tre psicologhe e cooperatrici sociali che lavorano nell’area della salute mentale. Collaborando con i servizi pubblici che si occupano di difficoltà psicologiche cerchiamo sostanzialmente di fare due cose: supportare le persone nel riprendere in mano il proprio progetto di vita e costruire esperienze – sociali, culturali, lavorative e abitative – che possano includere anche chi parte con qualche svantaggio.
È un lavoro rischioso; si rischia di cadere nell’idea di “aver capito tutto dell’Altro”, di sapere esattamente quale sia “la scelta migliore per lei o per lui”, di pensare che una teoria o una disciplina possano spiegare ogni cosa. Non funziona quasi mai così, e ci si imbatte nella sensazione di aver perso creatività ed entusiasmo restando bloccati in una ripetitiva quotidianità.
In altre parole, quello che a volte si fa per risolvere i problemi di salute mentale diventa quanto di più lontano dalla salute stessa, per tutti.
Il progetto “Mongolfiere Tascabili” nasce da un presupposto semplice: pensare alla salute innanzitutto come curiosità per le alternative, come fame di dialogo, sociale e culturale.
Crediamo che il benessere e il malessere – anche dei nostri pensieri – ci riguardi tutti, in ciascun momento della vita; pensiamo che possa essere raccontato da alcuni temi significativi e che invitare persone diverse ad affrontarli abbia senso.
Quanti modi esistono di sentire e raccontare le cose del mondo? Quanti modi di farne esperienza?
Quando diciamo persone diverse intendiamo non solo chi lavora in questo ambito o chi lo ha attraversato in prima persona, ma anche chi si occupa di arte, cultura e bellezza, chi costruisce storie, chi insegna, chi è bambino o adolescente, chi fa cittadinanza attiva e associazionismo nei propri territori.
Talvolta ci si sente in tasca la verità assoluta. Noi, in tasca, vorremmo una mongolfiera che ci fa muovere tra le correnti, ci fa vedere le cose da una prospettiva inusuale e poi ci fa scendere, forse un po’ diverse da prima.
Questa la nostra proposta, ai colleghi e alle persone che fanno tutt’altro, facendo salute.
Salite anche voi?
UN PROGETTO PROMOSSO DA “IL MOSAICO”
L’augurio
di Mauro Perissini
Presidente consorzio Il Mosaico
“Una sensazione di cose buone”
“Fare qualità senza lasciare indietro nessuno” questa la sfida della cooperazione sociale e del consorzio “Il Mosaico”, un insieme di 12 cooperative legate ai territori dell’isontino e della bassa friulana.
Il suo percorso inizia nel 1994 confrontandosi, nel corso degli anni, con bisogni e contesti diversi.
Nel supporto diretto alle persone (cooperative tipo A), si occupa di salute mentale, disabilità adulti e minori, servizi socio-educativi, aggregazione giovanile, accoglienza richiedenti asilo e anziani.
Per quanto riguarda le attività produttive che includono persone svantaggiate (cooperative tipo B), è impegnato nel coordinamento di diversi settori: manutenzione del verde, pulizie civili e industriali, facchinaggio, agricoltura e allevamento, artigianato e produzione industriale, servizi amministrativi, attività turistico-ricettive, organizzazione di eventi, iniziative artistiche e ricreative.
Più di 400 l’insieme complessivo dei suoi soci lavoratori di cui più di 30 quelli svantaggiati. Parallelamente alle più tradizionali attività di inclusione lavorativa e riabilitazione psico-sociale (in partenariato con enti pubblici e privati), si interessa di progetti culturali come strumenti di integrazione, coesione e sviluppo sociale.
La redazione
Ilaria Bregant
Mi piacciono le parole, hanno il potere di cambiare le storie.
Mi piacciono anche le storie, diventano sguardi diversi con cui incontrare il mondo e farsene qualcosa.
“Abbiamo a disposizione solo il mondo che costruiamo insieme agli altri”
(Maturana H., Varela F. 1987)
Anna Sabatti
Regaliamoci nuovi punti di vista, prestiamoci gli sguardi, scambiamoci le prospettive.
Non siete curiosi di scoprire il mondo con gli occhi degli altri?
Roberta Toplicar
Che cos’è per me Mongolfiere Tascabili?
Per me è il viaggio, l’incontro, il desiderio…un progetto.
Uso le parole finali della poesia Il Viaggio di Charles Baudelaire che meglio di me sintetizza tutto questo:
(…)
Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s’allontanano come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire,
e, senza sapere perché, sempre dicono: Andiamo!
I loro desideri hanno la forma delle nuvole,…