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Senza Gino lo Stracchino

Questa è la storia della signora Jole, distratta e sempre di corsa, neanche dovesse partecipare alla maratona di New York. Al suo fianco, c’è il silenzioso Franco, suo compagno di mille avventure, l’unica persona su questa terra che non si scoraggia davanti al broncio di Jole. Il suo segreto per sconfiggerlo è un bel bacino, ogni mattina, un gran bel bacino e anche il broncio più brutto scompare!

In un sabato di maggio, mentre tornava dal lavoro, Franco decise di raccogliere un fiorellino per far sorridere la sua bella, fu colpito da un meraviglioso papavero che portò a casa con sé. 

Arrivato, lo mise nel vaso preferito da sua moglie, grande collezionista di vasi a pois… era proprio un bel papaverino e al centro della loro tavola rotonda faceva una gran bella figura!

Mmmh… niente sorriso questa volta. Jole sbuffava di qua e di là, sbuffa e risbuffa e ririsbuffa perché faceva caldo, lei era stanca e l’acqua frizzante, si sa, a lei piaceva fresca e quindi via in frigo! E sbuffa che ti risbuffa… ok, vicino al latte c’era posto quindi l’acqua ci stava! Perfetto! *SBUFFFFFFFF*

Sì… certo… ma quella non era una bottiglia d’acqua. Così, a causa di tutta la fretta di Jole, un papavero era finito vicino al latte parzialmente scremato in un frigo…*BBBBRRRRRRR*

Ovviamente il papavero in questione ha un nome, si chiama Koki!

 “Ma… ma… dove sono finito? Che succede?” si chiedeva perplesso. Diciamo che il regno del frigo era abituato a questi scambi di identità che faceva Jole. Pensate che una volta aveva messo al posto delle sottilette il cellulare! Sì, avete capito bene… il cellulare! E con le sottilette stava chiamando Franco… Mah! 

Insomma, il punto è che un papavero non si era mai visto e tutti gli abitanti del frigorifero borbottavano qualcosa. Le fragole e i lamponi, come al solito, erano i più pettegoli di tutti; per non parlare dell’ultima delle melanzane che discuteva sempre con i budini alla vaniglia a proposito dei nuovi bizzarri arrivi! Sembrava di essere al mercato del pesce, c’era una tale confusione…

Koki era imbarazzato, aveva qualche brivido di freddo e soprattutto non ne poteva più di tutte quelle chiacchiere ma… improvvisamente… sopra di lui, vicino al signor Dado sentì una voce dolce e gentile, che gli chiese che ci faceva da quelle parti e com’era il mondo là fuori! Si trattava di Gino lo stracchino.

I due iniziarono a parlare e Koki si scordò persino del freddo. Fu una lunghissima chiacchierata in cui vi fu un feroce scambio di racconti sulle loro vite così diverse. Da una parte i campi pieni di altri papaveri, fagiani, caprioli e margherite bellissime; dall’altra i super ipermercati abitati da altri stracchini, formaggini grandi e piccoli e chi ne ha più ne metta. Quanto si stavano divertendo, erano proprio felici… oltre al freddo, si erano dimenticati persino di andare a dormire e oramai si era fatto giorno! 

*CLANCH… SDUNK* 

Oh, perbacco! Che spavento! Era Franco che prendeva il suo solito yogurt per colazione e l’acqua bella fresca. “Ma… Jole!!!! Che ci fa il papavero in frigo?!?!?!? Hai proprio la testa tra le nuvole, che sbadatella! Ma vieni qui che ti do un bel bacino dai!!!” 

Gino lo stracchino strillò “Koki! Grazie!” e così i due si separarono… *CLANCH… SDUNK*

Franco richiuse il portellone del frigo e spostò Koki sulla finestra che si affacciava sulla strada.

C’era il sole, era una bella giornata. Nonostante ciò la malinconia e la tristezza erano piombate nel cuore di Koki che si sentiva solo, anzi… più o meno solo. Accanto a lui, infatti, c’erano delle mele che sfortunatamente, però, erano troppo impegnate a schiacciarsi i brucoli!!! Uffa!!! Super super Uffa!!!

“Ora che faccio senza Gino?” continuava a chiedersi Koki. A furia d’esser così triste si era fatto buio. Si erano accesi i lampioni, assieme a loro le stelle e oltre la strada si vedeva pure la Luna.

Peccato che la malinconia di Koki non si fermava, un po’ come Jole, i suoi bronci e le sue grandi sbuffate.

Nel frattempo, la Luna, intenta come ogni sera a sfogliare i pensieri di tutti prima di mettersi a dormire, iniziò a preoccuparsi. Da quella finestra dove si affacciava Koki, sentiva un sacco di cose tristi provenire dalla sua testolina. 

Quindi non esitò e si avvicinò a lui per chiedergli che broccolo stesse succedendo.

Luna: “Koki, che ti succede? Di solito a quest’ora racconti sempre qualche barzelletta alle tue amiche margherite… Che diciamocelo, ridono alle tue barzellette solo perché ti vogliono bene!”

Koki: “Luna, non puoi capire. Ieri sono finito per sbaglio nel frigo di Jole e Franco. All’inizio ero disperato ma poi quando non mi dispiaceva così tanto stare vicino al latte perché avevo fatto amicizia con Gino lo stracchino, Franco mi ha spostato! E ora sono triste… Come faccio senza Gino?”

Luna: “Mio piccolo papavero… sai, è buffo. Anche io e te non ci vediamo sempre. Qualche volta sono nascosta, altre volte sono a spicchi oppure sono grande e luminosissima eppure… non me ne vado mai dal tuo cuore, sbaglio? E ti dirò di più. Io e il mio amato Sole non ci incrociamo mai, ci sfioriamo solo al tramonto ma ci pensiamo così forte che la luce che portiamo in giro con noi si mescola. Le nostre luci sono una cosa sola. Un po’ come quando fai colazione e metti il cacao dentro al latte per intenderci.”

Koki: “Ma Luna come fate a fare quella cosa del latte e del cacao? Non ho capito bene”

Luna: “Il trucco è pensarsi forte e ripetere il gesto con amore. Ripetere i vostri riti. Che facevi con Gino?”

Koki: “Beh, abbiamo parlato per ore ma non erano ore sembravano milioni di anni…”

Luna: “Ecco. Ripensa ai vostri racconti, tieni un posto a tavola occupato per il tuo amico Gino, inventati mille cose da fare e non passerà giorno in cui lui non sarà con te.”

A Koki era spuntato un sorriso e dall’emozione gli era caduto pure un petalo. Disse “Luna, anche se tu sei la regina del nascondino, non hai mica tutti i torti, grazie.”

In realtà dall’altra parte della strada sulla finestra di fronte c’era una pianta grassa niente male che sfoggiava un rossetto rosso e un sorriso smagliante in direzione di Koki, forse il petalo gli era caduto per quello. Ma questa è un’altra storia!

FINE

Una storia scritta da Chiara Petean e interpretata da Franca Braida, maestre dell’asilo nido “Il Giardino Incantato” di Gorizia.

Copertina disegnata da Olivia, 7 anni e mezzo.

L'asilo nido "Il Giardino Incantato", attivo dal 1994, è gestito dalla Cooperativa Sociale La Cisile ed è convenzionato con il comune di Gorizia. E' un servizio educativo e sociale per bambini dai 3 mesi ai 3 anni.