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Parole per un anno

Retrobottega, Visto da qui, Officina Sobremesa (rimanere seduti a tavola a parlare), La città delle persone, Hoppipolla (saltare nelle pozzanghere), Latitudini, Stazione mobile, La bottega delle cornici, Pausa caffè, Pause Tascabili. 

Questi sono alcuni dei titoli che il nostro progetto non ha avuto e a loro modo, dopo un anno, rappresentano le cose che Mongolfiere Tascabili non è stata. 

Qualcuno diceva che fare è scegliere, entrare in una differenza, costruire un bivio e prendere una strada. Poi avanti ancora un’altra differenza, un altro bivio, un’altra strada e così via.

Di certo il nostro mestiere una cosa su tutte ce l’ha insegnata: raccontare il senso di una scelta – di un fare – ci fa bene, fa salute, anche mentale, se vogliamo chiamarla così. Perchè la cosa peggiore non sta quasi mai di per sé nel contenuto o nella forma di un pensiero, di una voce, di un sentire nel corpo. L’angoscia sta nell’attribuire loro una irrecuperabile mancanza di senso: nessuna radice, nessuna foglia, nessuna vita in mezzo. 

Per questo la seconda cosa che abbiamo imparato, forse più importante della prima, è che quel senso da raccontare non sta nell’oggettivo risultato di un’indagine investigativa (fatta da chi poi?). Sembra piuttosto un modo di stare l’uno verso l’altro, ancora curiosi e non assoluti, in una tollerabile e viva incertezza. È a sua volta un nuovo costruire, un nuovo fare insieme, per andare da qualche parte o stare dove si è.

Quello che non vediamo, Iniziare, Senza di te, In prima linea: queste sono quattro strade che abbiamo scelto, una legata all’altra, legate alle persone con cui le abbiamo percorse, alla loro esperienza e a quello che non abbiamo scelto. 

Vogliamo quindi festeggiare questo primo anno di Mongolfiere Tascabili guardando al viaggio fatto e scegliendo parole che ne raccontino il significato.

#grazie, di cuore e sinceramente, agli autori di tutti i contributi, ai lettori, a chi in vari modi ha sostenuto il nostro progetto,

#immaginazione, senza la quale nulla esisterebbe, quella che a volte sembra folle e porta lontano,

#sorpresa, per la partecipazione e la fiducia delle persone che hanno voluto regalarci qualcosa di loro, raccontarci un pezzo della loro vita o del loro lavoro, 

#curiosità, quella che ci ha spinto nel corso dei mesi e che speriamo di aver suscitato, come un primo passo verso la conoscenza di qualcosa o qualcuno di nuovo, 

#fatica, per tutte le volte che ci siamo dette “ma chi ce l’ha fatto fare?!”,

#like, quelli che sembrano essere sempre troppo pochi ma che hanno l’impagabile pregio di essere sinceri,

#imparare, da tutte le persone che abbiamo incrociato e ci hanno fatto vedere le cose dalla loro mongolfiera ma anche imparare a fare cose nuove (e chi lo sapeva come si gestisce una piattaforma online!),

#condivisione, che non è solo quella social, ma anche quella che hanno coraggiosamente accettato di percorrere tutti i nostri autori e lettori incontrandosi su un racconto, un video, una fotografia,

#rete, quella del web, sulla quale abbiamo voluto viaggiare per essere “tascabili” e per cercare di raggiungere più persone possibili, ma anche quella che per fortuna si sviluppa nella realtà e ci fa sentire di poter fare cose “grandi”,

#collaborazioni, perché da cosa nasce cosa e nemmeno ci immaginiamo quanto ciascuno di noi potrebbe costruire assieme agli altri, 

#evoluzioni, perché le mongolfiere si fanno portare dal vento e se vorrete stare con noi ancora per un anno scoprirete dove ci porteranno…

“Mongolfiere Tascabili” nasce da un presupposto semplice: pensare alla salute innanzitutto come curiosità per le alternative, come fame di dialogo, sociale e culturale.