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Parole che non esistono ma che forse ci servirebbero

Il legame tra due genitori separati quando continuano a crescere insieme i loro figli

Il piacere che si prova grattando il punto esatto in cui si prova prurito

L’aggettivo per indicare qualcosa che è nello stesso tempo fisico e mentale

Un problema utile a cambiare qualcosa che non ci piace

La riconoscenza verso qualcuno quando il grazie non basta

Il senso di appartenenza ad una cultura che non è la nostra 

I giudizi scolastici che raccontano i gusti degli studenti

Il rapporto di aiuto reciproco tra un essere umano e un animale 

La sensazione provata riannusando per caso un profumo che ci lega a qualcosa o a qualcuno

Il bullo che viene considerato uno sfigato

Le abilità specifiche delle persone disabili 

Il fenomeno per il quale spesso non si ricorda il nome di una persona che abbiamo appena conosciuto

Un compito in classe fatto di domande le cui risposte non esistono a priori

Sentire il bisogno di qualcuno che vede le cose in modo diverso 

Il vuoto lasciato da una persona cara che non c’è più

La pienezza lasciata da una persona cara che non c’è più

 

. . . e molte altre

 

Con l’aiuto di Anna Sabatti.

Liberamente tratto dall’ intervento “Linguaggio e creatività” di Remo Job – 1° Festival della Psicologia in Friuli Venezia Giulia – Trieste, 9 novembre 2019

Del 1980. Sono una cooperatrice sociale e una psicoterapeuta costruttivista. Appena posso scappo lontano dai guru e me ne sto da qualche parte, più o meno in pace, dove l'aria sa di persone diverse tra loro che “fanno insieme”. Non sono un granché ma mi piace scrivere e fare teatro; vorrei lavorare per tutto ciò che genera storie a cui non avevamo ancora pensato, ma che ci servivano. I miei compagni di scuola elementare dicevano di me che ero una di compagnia, i miei compagni delle medie che ero una sfigata. Mi è rimasto il dubbio. Sul comodino ho “Schadenfreude, la gioia per le disgrazie altrui” di Tiffany Watt Smith e “Gorizia on/off” di Giovanni Fierro. Domani vorrei trovare la cena pronta e un viaggio che “questa volta proprio non me l’aspettavo”.