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Nei nostri sorrisi

Cara Chiara,

da quando eri una minuscola particella la mamma ha iniziato a immaginare un mondo a colori molto più bello di quello che cercava di disegnare prima.

Pensarti una piccola stella che gode di luce propria è stato il mio primo nuovo passo con te.

Emozioni di ogni tipo sfioravano i miei pensieri, belli e brutti. Cercavo di proteggerti mettendoti al primo posto: i capogiri, le nausee e i piccoli dolori al basso ventre mi spaventavano un po’, poi accarezzavo la pancia e mi facevo coraggio. A volte mi avrai sentita piangere; sai gli ormoni fanno brutti scherzi, gli sbalzi d’umore sono frequenti e parecchie volte mi sentivo dire che tutto questo era compreso nel “pacchetto”.

Non ero sola. A prendermi la mano e stringermi forte c’era il tuo papà, che ci ha accompagnate in questa avventura prendendosi cura di noi. Era bellissimo quando si avvicinava con l’orecchio per ascoltarti, quando ti parlava, ti cantava le canzoni e tu scalciavi, come per dire “continua mi piace tanto la tua voce” oppure “basta voglio riposare”.

Giorno per giorno osservavo il mio corpo cambiare: la pancia diventava sempre più grande e i miei movimenti erano sempre più buffi. Diverse volte la mamma ha rotto o fatto cadere qualcosa; credimi, facevo tanto ridere.

C’erano anche fantasie meno belle. Avevo bisogno di sentirti spesso e se qualche volta ti avvertivo un po’ meno, soprattutto l’ultimo mese, mi spaventavo. Mettevo un po’ di musica e cercavo di contattarti in mille modi e magari tu volevi semplicemente riposare un po’. Poi appena ti ritrovavo tornava tutto come prima e ti chiedevo scusa per averti disturbata.

È iniziata una nuova fase della mia vita e mi piace. E’ luminosa.

Voglio dirti che vivere tutto ciò lontano dagli affetti che si trovano al sud, e noi siamo nel profondo nord, non è stato facile. Probabilmente giù sarebbe stato più semplice per alcuni versi, ma forse qui abbiamo avuto più tempo per noi sin da subito, la vedo un po’ cosi, e questa fiaba che mi sono inventata mi fa stare bene. Tante volte avrei voluto la mia mamma vicino, proprio in quei momenti in cui non poteva esserci e tante volte mi capita ancora oggi. Non nascondo che spesso penso a come sarebbe stato vivere tutto questo in un ambiente diverso, circondata da più persone e supportata di più; però poi penso che il nostro percorso doveva essere questo, dove non possiamo avere tutte le persone che vogliamo e quando vogliamo. Eppure ci sentiamo uniti, tutti.

L’ultimo mese e gli ultimi giorni mi piaceva ricevere coccole e attenzioni. Poi ho avvertito che tu, cresciuta, eri pronta per conoscere il mondo, la tua mamma e il tuo papà. Un immenso coraggio e forza hanno trasformato il dolore in energia; il dolore e il cedere delle forze si avvertivano, soprattutto qualche ora prima che tu venissi alla luce. Papà era sempre con me a darmi coraggio, stingermi forte, portarmi quello che mi serviva.

Quella nuova vita, che fino ad allora avevo immaginato, era venuta al mondo ed ora tu per me sei luce. Mi hai fatto provare, e mi fai provare ogni giorno, sensazioni diverse: dal primo giorno, quando avevi tanto bisogno del mio calore, di sentirti protetta cosi come lo eri stata nel mio grembo, ad oggi, che giochiamo insieme e – come spesso dico – siamo complici dei nostri sorrisi.

Giochiamo tanto insieme; quando imito gli animali della fattoria mi guardi con i tuoi dolci occhietti, con meraviglia e stupore, soprattutto quando imito il verso del maiale, in modo strano perché non so farlo, scoppi a ridere. Mi dai i bacini leccandomi tutto il viso, mi fai le carezze che a volte sono meno delicate e poi ogni tanto ritrovo qualche tuo piccolo rigurgito sui miei cappelli o sui miei vestiti. Basta dirti una parola in modo buffo e tu scoppi a ridere e insieme a te rido io. La tua risata è contagiosa e divertente, le tue guanciotte tenere e i tuoi occhi a mandorla li guarderei per ore, come spesso faccio.

Ora, mentre tu dormi, io ti osservo, sorrido e scrivo di te, di quello che mi hai dato e mi continui a dare. E ti amo.

Nata nel 1989 nella mia amatissima Calabria. Sono una mamma ma anche una psicologa e psicoterapeuta in formazione. Sono cresciuta con i colori del sole e del mare e durante la mia infanzia e la mia adolescenza mi svegliavo con un panorama stupendo, dove si vedeva il mare ma anche le montagne. Mi piace fare le passeggiate al mare e meditare, viaggiare e stare a contatto con la natura. Faccio teatro e mi diverte tanto farlo. Amo stare a contatto con i bambini, giocare e divertirmi con loro. I miei compagni di scuola dicevano di me che ero divertente e facevo ridere e porto con me questo far ridere ancora oggi nei diversi contesti che frequento. Sul comodino ho " Il linguaggio segreto dei neonati" di Tracy Hogg e “Le fedeltà invisibili" di Delphine de Vigan. Domani vorrei trovare al mio risveglio dei biglietti per un viaggio misterioso.